
Luigi Meschieri
Bologna, 30 Gennaio 1919 - Roma, 18 Ottobre 1985
Dopo essersi interessato di temi medico-psicologici con Agostino Gemelli, si laureò con lode nel 1942 in medicina e chirurgia, a Roma, specializzandosi poi nel 1944 in medicina del lavoro. In entrambi i casi sostenne la tesi finale con Ferruccio Banissoni, il principale allievo di Sante De Sanctis, uno dei padri più illustri della psicologia italiana.
Conseguita nel 1951 la libera docenza in psicologia, nel 1953 entrò a far parte dell'Istituto di psicologia del CNR, diventandone direttore nel 1960, e svolgendo soprattutto ricerche in campo applicativo, sovente su richiesta di enti e istituzioni che si trovavano ad affrontare le difficoltà della ricostruzione post-bellica.
Dopo essersi recato, come visiting professor, in varie università statunitensi, nel 1957 vinse il concorso a cattedra di psicologia e nel 1959 venne chiamato all'Università di Urbino, dove l'insegnamento della psicologia era peraltro stato attivato fin dall'istituzione della Facoltà di magistero (a.a. 1937/38) e attribuito a uno dei personaggi più significativi della psicologia italiana, Cesare Musatti, il quale a causa dell'emanazione delle leggi razziali vi era rimasto solo un anno. Eletto preside della Facoltà nel 1960, Meschieri mantenne questo incarico fino al 1974. Da quell'anno, e fino alla sua scomparsa, insegnò principalmente psicologia nella Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Roma.
La sua attività scientifica si sviluppò nell'arco di oltre un quarantennio (dal 1941 al 1984) e comprende 224 pubblicazioni e 30 recensioni. Entro un'ampia varietà di temi, l'area probabilmente più "frequentata" è quella della psicologia applicata, con una focalizzazione sulla psicotecnica e, in particolare, sull'orientamento scolastico-professionale. Un buon numero di lavori è dedicato al versante diagnostico/conoscitivo dell'opera dello psicologo. Tra questi troviamo, oltre a contributi sulla "valutazione intuitiva della personalità", scritti concernenti lo "Psicodiagnostico" di Rorschach, la "Scala Wechsler", l'"Adjective Check List" di Gough e il "Survey of Interpersonal Values" di Gordon, nonché altri riguardanti il "colloquio" e il "questionario". Altre aree tematiche presenti nella sua opera riguardano la psicologia giuridica e la criminologia, l'igiene mentale, la psicologia scolastica, la psicologia degli infortuni e la "psicologia della circolazione stradale".
L'attività in favore dello sviluppo delle discipline psicologiche fu svolta da Meschieri soprattutto nell'ambito della Società italiana di psicologia (SIPs). Dopo aver curato l'organizzazione del XIII congresso della Società a Roma nel 1958, ne ricoprì varie cariche, diventandone, dal 1973 al 1975, presidente. Fu in particolare grazie al suo contributo che la SIPs, dopo lo scioglimento avvenuto nel 1969, riuscì a superare la fase forse più critica della sua storia. Di rilievo fu anche il ruolo di Meschieri nella progettazione del XIX Congresso di Urbino del 1981, la più grande assise organizzata fino ad allora dalla Società, con oltre 1400 partecipanti. Tale cospicua presenza fu probabilmente favorita dal dibattito allora in corso, anche vivace, sulla regolamentazione della professione di psicologo, che vedrà la luce solo nel 1989, per l'impegno della comunità psicologica nazionale (peraltro non sempre concorde) e in particolare di Adriano Ossicini, psicologo e senatore, che di Meschieri fu uno degli amici più stretti.
Meschieri non trascurò inoltre di dedicare la propria attenzione alla formazione degli psicologi, anche con un ruolo attivo nel processo di istituzione dei corsi di laurea in psicologia in Italia, come componente della commissione incaricata di redigere il piano degli studi di tali corsi, aperti per la prima volta nel 1971 presso le Università di Roma e Padova.
Meschieri fu dunque uno studioso attento alla ricerca e alla teorizzazione, senza essere però "confinato" in queste pur fondamentali dimensioni, ma "aperto" alla società e ai suoi problemi, impegnato a definire e a concretizzare i possibili contributi di matrice psicologica alla loro soluzione. Si adoperò altresì, efficacemente, per l'affermazione dell'operatività psicologica e per l'apertura di nuovi campi di interesse, di indagine e di intervento per la psicologia, oltre che per il consolidamento di quelli già noti, e per una appropriata diffusione del sapere psicologico. E ciò in sintonia con quelli che si può affermare siano stati i criteri-guida salienti della sua opera: rigore intellettuale e metodologico, correttezza scientifica e deontologica, solidarietà sociale, serietà e scrupolosità professionale.
Glauco Ceccarelli
18/05/2013
Conseguita nel 1951 la libera docenza in psicologia, nel 1953 entrò a far parte dell'Istituto di psicologia del CNR, diventandone direttore nel 1960, e svolgendo soprattutto ricerche in campo applicativo, sovente su richiesta di enti e istituzioni che si trovavano ad affrontare le difficoltà della ricostruzione post-bellica.
Dopo essersi recato, come visiting professor, in varie università statunitensi, nel 1957 vinse il concorso a cattedra di psicologia e nel 1959 venne chiamato all'Università di Urbino, dove l'insegnamento della psicologia era peraltro stato attivato fin dall'istituzione della Facoltà di magistero (a.a. 1937/38) e attribuito a uno dei personaggi più significativi della psicologia italiana, Cesare Musatti, il quale a causa dell'emanazione delle leggi razziali vi era rimasto solo un anno. Eletto preside della Facoltà nel 1960, Meschieri mantenne questo incarico fino al 1974. Da quell'anno, e fino alla sua scomparsa, insegnò principalmente psicologia nella Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Roma.
La sua attività scientifica si sviluppò nell'arco di oltre un quarantennio (dal 1941 al 1984) e comprende 224 pubblicazioni e 30 recensioni. Entro un'ampia varietà di temi, l'area probabilmente più "frequentata" è quella della psicologia applicata, con una focalizzazione sulla psicotecnica e, in particolare, sull'orientamento scolastico-professionale. Un buon numero di lavori è dedicato al versante diagnostico/conoscitivo dell'opera dello psicologo. Tra questi troviamo, oltre a contributi sulla "valutazione intuitiva della personalità", scritti concernenti lo "Psicodiagnostico" di Rorschach, la "Scala Wechsler", l'"Adjective Check List" di Gough e il "Survey of Interpersonal Values" di Gordon, nonché altri riguardanti il "colloquio" e il "questionario". Altre aree tematiche presenti nella sua opera riguardano la psicologia giuridica e la criminologia, l'igiene mentale, la psicologia scolastica, la psicologia degli infortuni e la "psicologia della circolazione stradale".
L'attività in favore dello sviluppo delle discipline psicologiche fu svolta da Meschieri soprattutto nell'ambito della Società italiana di psicologia (SIPs). Dopo aver curato l'organizzazione del XIII congresso della Società a Roma nel 1958, ne ricoprì varie cariche, diventandone, dal 1973 al 1975, presidente. Fu in particolare grazie al suo contributo che la SIPs, dopo lo scioglimento avvenuto nel 1969, riuscì a superare la fase forse più critica della sua storia. Di rilievo fu anche il ruolo di Meschieri nella progettazione del XIX Congresso di Urbino del 1981, la più grande assise organizzata fino ad allora dalla Società, con oltre 1400 partecipanti. Tale cospicua presenza fu probabilmente favorita dal dibattito allora in corso, anche vivace, sulla regolamentazione della professione di psicologo, che vedrà la luce solo nel 1989, per l'impegno della comunità psicologica nazionale (peraltro non sempre concorde) e in particolare di Adriano Ossicini, psicologo e senatore, che di Meschieri fu uno degli amici più stretti.
Meschieri non trascurò inoltre di dedicare la propria attenzione alla formazione degli psicologi, anche con un ruolo attivo nel processo di istituzione dei corsi di laurea in psicologia in Italia, come componente della commissione incaricata di redigere il piano degli studi di tali corsi, aperti per la prima volta nel 1971 presso le Università di Roma e Padova.
Meschieri fu dunque uno studioso attento alla ricerca e alla teorizzazione, senza essere però "confinato" in queste pur fondamentali dimensioni, ma "aperto" alla società e ai suoi problemi, impegnato a definire e a concretizzare i possibili contributi di matrice psicologica alla loro soluzione. Si adoperò altresì, efficacemente, per l'affermazione dell'operatività psicologica e per l'apertura di nuovi campi di interesse, di indagine e di intervento per la psicologia, oltre che per il consolidamento di quelli già noti, e per una appropriata diffusione del sapere psicologico. E ciò in sintonia con quelli che si può affermare siano stati i criteri-guida salienti della sua opera: rigore intellettuale e metodologico, correttezza scientifica e deontologica, solidarietà sociale, serietà e scrupolosità professionale.
Glauco Ceccarelli
18/05/2013
Bibliografia
Battistelli, P. (1983). La società trasparente. Relazioni presentate al XIX Congresso degli psicologi italiani. Bologna.
Ceccarelli, G. (1999). La psicologia italiana. Saggi storiografici. Urbino.
Ceccarelli, G. (2003). La psicologia nella Facoltà di Magistero dell'Università di Urbino (1938-1959). Con una nota bio-bibliografica su Luigi Meschieri. In Ceccarelli, G. La psicologia in Italia. Nuovi saggi storiografici (pp. 157-175). Urbino.
"Luigi Meschieri nella storia della psicologia italiana". Sezione del Convegno nazionale "Percorsi storici della psicologia in Italia: aree e rapporti" (Urbino, 25 e 26 Ottobre 2002), con interventi di P. Battistelli, R. Canestrari, P. Cavallero, G. Ceccarelli, M. Cesa-Bianchi, L. Mecacci, S. Rossi, G. Sala e G. Tanucci.
Marhaba, S. (1981). Lineamenti della psicologia italiana: 1870-1945. Firenze.
Ossicini, A. (2002). La rivoluzione della psicologia. Roma.
Pawlik, K. (ed.) (1985). International Directory of Psychologists. New York, NJ.
Pirani, P. (1986). Contributo alla bibliografia di Luigi Meschieri. Teorie & Modelli, 3(2-3), 85-102.
Trentini, G. (a cura di) (1977), La professione dello psicologo in Italia. Milano.
Ceccarelli, G. (1999). La psicologia italiana. Saggi storiografici. Urbino.
Ceccarelli, G. (2003). La psicologia nella Facoltà di Magistero dell'Università di Urbino (1938-1959). Con una nota bio-bibliografica su Luigi Meschieri. In Ceccarelli, G. La psicologia in Italia. Nuovi saggi storiografici (pp. 157-175). Urbino.
"Luigi Meschieri nella storia della psicologia italiana". Sezione del Convegno nazionale "Percorsi storici della psicologia in Italia: aree e rapporti" (Urbino, 25 e 26 Ottobre 2002), con interventi di P. Battistelli, R. Canestrari, P. Cavallero, G. Ceccarelli, M. Cesa-Bianchi, L. Mecacci, S. Rossi, G. Sala e G. Tanucci.
Marhaba, S. (1981). Lineamenti della psicologia italiana: 1870-1945. Firenze.
Ossicini, A. (2002). La rivoluzione della psicologia. Roma.
Pawlik, K. (ed.) (1985). International Directory of Psychologists. New York, NJ.
Pirani, P. (1986). Contributo alla bibliografia di Luigi Meschieri. Teorie & Modelli, 3(2-3), 85-102.
Trentini, G. (a cura di) (1977), La professione dello psicologo in Italia. Milano.
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